Valditara, quindi, spiega perchè non ha condiviso la lettera della preside fiorentina “Non ho apprezzato l’invito della preside a ‘isolarè, ‘combattere culturalmentè, ‘chiamare con il suo nomè, e dunque qualificare come fascista, chi dà valore ai confini e alla identità di un popolo, parlando al riguardo di ‘disgustoso rigurgitò. Un conto è fare queste affermazioni in una assemblea di un partito politico, un altro con la carta intestata di una scuola in una veste istituzionale. Invito tutti a riflettere. Questo non c’entra nulla con la libertà di opinione. Questo a che fare con le fondamenta stesse della democrazia. Mi dispiace che alcuni non lo abbiamo capito. E ho detto che tutto ciò non costituisce motivo per provvedimenti disciplinari: si questo punto è stata montata contro di me una campagna di aggressione e di deformazione della realtà oggettivamente inaccetabile”.
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(ITALPRESS).