A proposito dell’utilizzo della parola “censura” in merito alla contestazione subita: “La discriminante è la parola. Se mi impedisci di parlare mi censuri. Se contesti e dialoghi è diverso, anche se usi toni alti. Ho fatto tante manifestazioni, ma mai ho impedito a qualcuno di parlare. Questi ragazzi non colgono nemmeno le opportunità”. E aggiunge: «Se a me durante una manifestazione avessero dato la possibilità di dialogare con un ministro ci sarei andata di corsa. Comunque a proposito di censura vorrei sentire la solidarietà dei vari Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio”.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).