“Non si tratta di imbalsamare luoghi – prosegue – bensì di mettere a disposizione della comunità risorse che si rischia di disperdere se non più valorizzate. Vale in particolare per i piccoli centri, per le aree interne, così depauperate di energie negli ultimi decenni.
La vostra è una eccellente opera di ricucitura tra quel che è stato e ciò che sarà, senza arrendersi al presente. “Abitare civicamente il territorio”: affinchè la memoria sociale dei luoghi – rete indispensabile delle comunità – non vada dispersa. E il FAI, con il pregiato patrimonio dei suoi volontari, contribuisce in duplice maniera alla valorizzazione dell’identità e all’incremento delle sue virtù civili”.
-foto Quirinale –
(ITALPRESS).